mercoledì 1 giugno 2011

Riflessioni

Mi è sempre interessato capire come mai in questi ultimi anni aleggiasse in Italia l'idea di voler passare ad un tipo di sistema sanitario quale quello statunitense dove chi è ricco vive e chi è povero si arrangia. Ho sempre pensato che almeno in questo il nostro Paese fosse migliore degli altri, essendo in grado di garantire a tutti le cure necessarie per la propria salute e quindi... perchè cambiare? Questo pensiero mi è tornato alla mente ieri sera guardando un film bellissimo: "Non è mai troppo tardi" recitato da Jack Nicholson e Morgan Freeman. La storia racconta di due uomini di estrazione sociale differente (l'uno multimiliardario e l'altro meccanico) che si trovano a fare conoscenza forzata in una stanza di ospedale, perchè entrambi malati terminali di cancro. Decidono così, nel breve tempo che rimane loro, di togliersi tutti gli sfizi che non hanno mai potuto levarsi nella propria vita. Al di là del messaggio principale che si può riassumere del tutto con il semplice titolo "Non è mai troppo tardi", se si guarda con occhio critico il film ci si può rendere conto di come, in effetti, siamo fortunati ad avere un servizio sanitario valido per tutti e senza distinzioni.
Una scena mi ha colpito particolarmente: il meccanico abbandonato a sè nell'incertezza che il proprio futuro possa durare ancora per qualche anno o solo per pochi minuti; ed il miliardario costantemente sotto le cure di un noto medico che non cura il paziente ma solo i suoi soldi.
Ecco quello che non vorrò MAI diventare, una schiava del denaro che fa della propria carriera un business e non una missione per salvare vite umane.

domenica 15 maggio 2011

Tutti i grandi sono stati bambini una volta. (Ma pochi se ne ricordano.)

Oh, piccolo principe, ho capito a poco a poco la tua vita malinconica. Per molto tempo tu non avevi avuto distrazione che la dolcezza dei tramonti. Ho appreso questo nuovo particolare il quarto giorno, al mattino, quando mi hai detto:
"Mi piacciono tanto i tramonti. Andiamo a vedere un tramonto..."
"Ma bisogna aspettare..."
"Aspettare che?"
"Che il sole tramonti..."
Da prima hai avuto un'aria molto sorpresa, e poi hai riso di te stesso e mi hai detto:
"Mi credo sempre a casa mia!..."
Infatti. Quando agli stati Uniti è mezzogiorno tutto il mondo sa che il sole tramonta sulla Francia. Basterebbe poter andare in Francia in un minuto per assistere al tramonto. Sfortunatamente la Francia è troppo lontana. Ma sul tuo piccolo pianeta ti bastava spostare la tua sedia di qualche passo. E guardavi il crepuscolo tutte le volte che lo volevi..."Un giorno ho visto il sole tramontare quarantatré volte!"
E più tardi hai soggiunto:
"Sai...quando si è molto tristi si amano i tramonti..."
"Il giorno delle quarantatré volte eri tanto triste?" Ma il piccolo principe non rispose.

"Il Piccolo Principe", Antoine De Saint-Exupéry

mercoledì 27 aprile 2011

La lista dei desideri

Saranno state le 12 ore di macchina al ritorno dalla Puglia ma ieri sera, mentre eravamo in coda, osservavo mia sorella che sembrava assorta in pensieri filosofici. Ceci a che pensi?
"Ad una lista" mi dice. E che lista? "La lista dei miei desideri".
Così nell'ora successiva abbiamo deciso di ingannare il tempo scrivendo ognuno la propria. La regola è una sola: una volta avverato il desiderio basta cancellarlo dalla lista, che può essere aggiornata in ogni momento.
La cosa bella è che non c'è limite al desiderio, ed il vedere su carta ciò che si vorrebbe porta a sentirsi quasi onnipotenti, in grado di raggiungere i proprio obbiettivi (semplici o complessi). Tant'è che ho iniziato a programmare la mia vita in funzione di questi.
Ecco qui la mia lista, con desideri in ordine casuale:
1) partecipare ad un concerto di Ligabue
2) andare a New York
3) rimanere in pari con gli esami
4) imparare lo spagnolo
5) tornare a Madrid
6) imparare a fare le brioches
Non sono tantissimi ma nel frattempo vediamo di avverarli ;P


Assignment 6: letteratura scientifica

Ho avuto bisogno di tempo per pensare seriamente a cosa scrivere circa l'intero Assignment 6.
Appena ho capito di cosa si trattava ho subito salvato su preferito il programma PubMed che probabilmente nel futuro più prossimo utilizzerò per espandere le mie conoscenze mediche (per ora sono quelle di una bambina) e tra sei anni sarà ciò che mi consentirà di sviluppare una parte della tesi di laurea.
Fin qui tutto bene. Peccato però che, andando avanti con la visione dei filmati esplicativi, sono rimasta sempre più perplessa. Se questo assignment fosse stato pubblicato tra un annetto o due, non avrei avuto da ridire su nulla. Il problema è che spunta fuori ora, quando non abbiamo alcuna conoscenza che ci consenta di capire a pieno gli articoli presenti su PubMed. E' inutile dire che il medico deve sempre rimanere aggiornato, al primo anno NON siamo medici (forse ci si avvicina verso il terzo anno con le prime "cliniche mediche"). Se leggessi ora un testo non sarei in grado ne'di apprezzarlo ne' di giudicarlo. Comunque perlomeno, ora so dell'esistenza di questo programma e sono certa che lo userò....ma negli anni futuri.

venerdì 1 aprile 2011

L'arte del crescere

Sono catechista ormai da 4 anni. Ho preso i miei bambini che avevano solo 8 anni (alcuni 7), li ho portati a comunione ed ora che sono in I° media abbiamo cominciato insieme il cammino verso la cresima.
ASPETTA LETTORE! non smettere di leggere..in questo post non voglio parlare della mia religione e di ciò che insegno ma raccontarti cosa ho visto in questi anni.
In III° elementare si è davvero piccoli, sono tante le cose da scoprire. C'è chi ancora non legge bene, chi disegna come se fosse all'asilo, chi si dondola sulla sedia e chi lega le stringhe delle scarpe agli amici come dispetto..Le bambine assomigliano ancora ai maschi fisicamente anche se "di testa" sono molto più avanti, arrossiscono alla parola bacio e passano il tempo giocando con le mani e cantando canzoncine prive di senso. I bambini sono sempre sudati, sporchi, puzzano il più delle volte, pieni di ferite di guerra e urlano..ma quanto urlano?! Guadagni la loro attenzione parlando di calcio o facendo strani "rumori" dalla provenienza assai discutibile (caro lettore confido nella tua capacità di saper leggere tra le righe). La voglia di scherzare, giocare, ridere prevale su tutte le altre. Se osservi un bambino a quell'età e non puoi fare altro che pensare: beata spensieratezza!
All'età di 9 anni tutto rimane nella norma. A 10 iniziano i primi cambiamenti: la I°media è alle porte ma ancora ci sono le maestre e i genitori ad asciugare le lacrime ed i professori, che gli anni dopo si guadagneranno meritatamente l'epiteto di bruti senza pietà, sono ancora volti sconosciuti.
In quinta elementare di assiste a cose come queste:
1) compaiono i primi lucidalabbra e ombretti per uscire
2) i cellulari fuori moda (presenti dalla II°/III° elementare) vengono sostituiti con quelli all'avanguardia
3)nascono i primi amori
4)i maschi scoprono che oltre al calcio esiste la Playstation
5)il vocabolario della parolacce si amplia notevolmente
6) il fisico delle bambine inizia a cambiare a vista d'occhio
E ti dico, caro lettore, che avendo trascorso con la mia classe di catechismo un fine-settimana all'anno (giorno ma sopratutto notte) in una casa di campagna, sarebbero tante ancora le cose da aggiungere all'elenco.
Ma voglio passare oltre. Oh! L'anno della I° media. Una semplice estate come tutte le altre è diventata complice del più grande cambiamento a cui io abbia mai assistito. Li ho lasciati che erano bambini, ed ora mi risulta difficile vederli come tali. Sono diventati a tutti gli effetti degli adolescenti. Tralasciando l'aspetto del fisico è l'atteggiamento ad essere cambiato, si inizia già a capire con quale stile e spirito affronteranno la loro vita molto probabilmente fino ai primi anni del liceo. E' possibile infatti già classificarli ed inserirli in gruppi:
1) le ragazze vispe che se non si danno una controllatina finiranno per essere rapite dal mondo maschile
2) gli "emo"
3) i rockettari
4) i musicisti che potrebbero creare un bel gruppo (tra batteria e chitarra elettrica c'è l'ampia scelta)
6) i modaioli sportivi ed eleganti
7) una piccola minoranza ancora alla ricerca del proprio IO
Parlando di questi notevoli cambiamenti ho un pò scherzato, ma è sorprendente assistere a tutto ciò come fa uno spettatore al cinema.
Nei panni della catechista ho l'incarico di avvicinarli alla fede; ma la semplice Alice, ragazza di 21 anni che va all'università, LEI li aiuterà, come solo un'amica sa fare, ad affrontare la vita. Ed è bello pensare che nel crescere i miei ragazzi porteranno con loro una parte di me.




giovedì 31 marzo 2011

Assignment 4

Qualche mese fa ho ricevuto in regalo un notebook che uso sempre, dato che il computer fisso si trova al piano di sopra (e mi fa una discreta fatica salire 14 scalini). Questo "mini-pc" mi ha fatto scoprire un nuovo mondo, quello di "Google Chrome" e finalmente invece che aprire diecimila finestre ne ho una sola in cui sono salvati tutti i siti che visito abitualmente. Senza di lui non saprei che fare. C'è però un problema di fondo che mi ha tormentato per molti mesi e che solo questo assignment è riuscito a risolvere. Mi è quindi necessario fare prima due premesse:
1) in centro è pieno di zone Wifi che consentono l'accesso ad internet se si è registrati (ed io lo sono)
2)il mio nuovo cellulare è uno smartphone e come tale è in grado di connettersi usando appunto le reti wifi
Prima di scoprire cosa fosse "Delicious" se mi trovavo in centro e volevo per esempio vedere gli orari del cinema per programmare la serata, leggere una mail importante, o guardare il sito dell'Unifi etc..ero costretta ad andare su Google, digitare ciò che era di mio interesse, magari scorrere tra le tante opzioni per trovare quella giusta ed infine cliccarci sopra. Insomma alla fine mi arrendevo sempre prima.. Invece ora è tutto più semplice infatti i miei siti preferiti sono disponibili da qualsiasi accesso internet, quindi anche dal mio smartphone (senza bisogno di portarsi dietro il notebook che se pur piccolo è pesantino).
Diciamo che è questa la caratteristica di Delicious che tra tutte mi è piaciuta particolarmente poichè viene incontro a quelle che sono le mie esigenze e per la quale ho voluto spendere qualche parola.

giovedì 24 marzo 2011

Assignment 3

Ho sempre pensato che passare molto tempo al computer fosse piuttosto inutile poichè credo che la vita non vada spesa in questo modo ma uscendo e venendo a contatto diretto con persone e realtà differenti.
E' però vero il fatto che la società cresce e si evolve divenendo più complessa. Se vogliamo farne parte si fa dunque necessario tenersi al passo con i tempi. Chiaramente per farlo non basta pensarci ma agire e quindi riuscire a trarre vantaggio anche dal mondo online (in continua crescita) mantenendo attiva la rete di connessioni che ci creiamo (e si crea) intorno a noi.
Il terzo capitolo è quello che più mi è piaciuto, è infatti riuscito a convincermi circa l'importanza di "stare online". In effetti non mi capita molto spesso di pensare al fatto che il Web rappresenti una grandissima risorsa alla quale attingere per praticamente ogni necessità. Esso consente di stabilire una notevole quantità di connessioni con notizie, eventi, persone presenti ma ANCHE passate. Questa è certamente una cosa da non sottovalutare poichè, a differenza delle epoche passate, la conoscenza è ad oggi disponibile per tutti.

Tra un assigment e l'altro

Quando ho deciso di fare il blog non vedevo l'ora di iniziare, sarebbe stata una nuova esperienza che mi avrebbe permesso di parlare di ciò che mi piace, di tenere un diario aperto a tutti. Quindi ho iniziato...Devo essere sincera il primo assignment mi ha un pò intimorito: insomma che cavolo è Google Reader? e perchè mai dovrei usarlo? Mio babbo mi ha trasmesso l'incapacità tecnologica e fino ad ora ci ho sempre convissuto ma magari è il caso di migliorare...no?? Quindi dopo 5 ore estenuanti dove tutto sembrava essermi ostile, ho capito come usare Google Reader e accidenti! Ma quanto sarà spettacolare avere le notizie del giorno già pronte per essere lette e non dover andare sempre a cercarle sul sito d'interesse?! La Repubblica, il National Geographic tutti per me UAO!
Per quanto riguarda il secondo assignment sono stata contenta di leggere quale fosse. Spesso, al posto di mia mamma, tengo il conto delle spese di casa sfruttando proprio Excell (che non nascondo mi sia servito più volte anche per altre funzioni). Ora me la sto cavando bene..non mi resta che iniziare l'assignmenti 3.

martedì 15 marzo 2011

Timeless

"Uff ma quanto ci mette?" penso mentre l'autobus percorre i viali per tornare a casa. E' tutto un andirivieni continuo di persone che per qualche fermata condividono un tempo ed uno spazio comune. Poi ognuno per la sua strada. Lei è lì, seduta comodamente; si lascia cullare dalle curve e dalle buche della strada. Ha una felpa nera con un cappuccio che le copre la testa, riesco solo ad intravedere una ciocca di capelli del colore del miele ed il filo delle cuffie dell'immancabile I Pod. Le sue dita danzano a tempo di musica, molto probabilmente classica. Ed ecco, lo vedo: davanti a Lei compare un pianoforte nero che la invita a suonarlo. Come fare a resistere. Così vengo rapita da questa immagine, e per un momento perdo la cognizione del tempo.

giovedì 10 marzo 2011

Tutto si ferma

Mamma mia che bella giornata che è oggi..! mi affaccio subito alla finestra, il sole caldo con i suoi raggi mi inonda il viso e mi prende una voglia sfrenata di fotografare il cielo perchè oggi sembra più azzurro di sempre. Prendo la macchina fotografica ed ecco: Monte Morello, l'Abetone, la Calvana, il Cimone tutti a mia disposizione, modelli perfetti per questo giorno di inspiegabile euforia. Corro dall'altro lato della casa, di qua la vista è più "cittadina", si respira aria di trantran quotidiano: macchine dirette a lavoro, ambulanze che sfrecciano di qua e di là, rumori di clacson e brusche frenate, casalinghe indaffarate con 10000 buste della spesa, vecchietti a passeggio e poi...una cosa coglie la mia attenzione più delle altre. Una mamma mano nella mano col suo bambino di si e no 3 anni, tutto incappucciato che passeggiano sul marciapiede. Ad un certo punto tre ragazzi (che sicuramente hanno fatto forca..ma come rimproverarli con una bella giornata come questa?!?) arrivano calciando un pallone e forse non si accorgono con quel loro gesto di aver icuriosito il bambino di 3 anni. Avete presente i cartoni di Holly e Benji o quelli di Mila e Schiro quando tutto si ferma, ed il pallone prima di arrivare in rete o dall'altra parte del campo ci impiega quasi 2 puntate? Ecco quei ragazzi lo hanno fatto: hanno bloccato il tempo di quel bambino, lo hanno letteralmente ipnotizzato. Che bellezza se si potesse essere rapiti come i bambini da delle cose così semplici come il calcio ad un pallone!

martedì 8 marzo 2011

Come è iniziato

Sono una persona molto curiosa non c'è che dire..! I miei genitori lo avevano capito da subito. Tutto risveglia la mia attenzione: discorsi, persone, atteggiamenti. Mi piace studiare la gente, osservane i comportamenti ed a volte immaginare com'è la loro vita. Certe volte penso che i miei occhi un giorno saranno così consumati che dovrò chiedere ad un chirurgo di cambiarmeli. Non lo faccio con lo spirito della "guardona" (sarebbe triste) ma con quello di un bambino che ha appena iniziato a scoprire il mondo circostante e che ha voglia di saperne di +, capire come funziona, rimanerne affascinato, sorpreso per tutte le sue novità. E non c'è giorno che non mi regali un momento come questi. Ogni tanto il mio ragazzo mi chiede:" iuuh c'è qualcuno??? terra chiama alice!!"ma dopo 3 anni s'è arreso..ed ora l'unica cosa che ripete sempre quando ci troviamo in luoghi affollati è: "non ti finire gli occhi mi raccomando"...

domenica 27 febbraio 2011

Settedecimi: Fine d'estate

Settedecimi: Fine d'estate: "Frangersi di pensieri sulla cresta delle onde  gore di salsedine tracciano percorsi sulla barca riversa disegna sull'acqua tragitti immagi..."


Più rivedo le immagini e più sono contento di avrti regalato quest poesia.